Dall’intuizione di educator* del progetto SAI di Genova (Sistema di Accoglienza e Integrazione) nasce un’idea speciale: usare l’ironia per abbattere il pregiudizio razziale!
Così i beneficiari migranti del SAI, durante un laboratorio, hanno scritto frasi ironiche sul tema, trasformandole in messaggi di inclusione e rispetto. Ora queste parole scendono in campo!
I giocatori delle prime squadre del CUS Genova indosseranno magliette con quelle frasi e srotoleranno uno striscione per dire a gran voce: NO ad ogni forma di pregiudizio!
Sport, integrazione e inclusione si uniscono per dimostrare che un sorriso può essere l’arma più potente contro le discriminazioni, grazie alla collaborazione tra Agorà, CUS e SAI con il Comune di Genova.
“Il valore aggiunto di questo progetto è i coinvolgimento attivo dei beneficiari – commentano dall’équipe del SAI Genova – che hanno dato voce ai loro pensieri con leggerezza. La partecipazione sensibile del CUS Genova e dei ragazzi del liceo “Barabino-Paul Klee” ci permette di valorizzare il lavoro, in un modo insolito per noi, facendo viaggiare un messaggio importante come questo sui campi sportivi genovesi e nelle aule di scuola!
L’équipe effervescente e motivata è formata da Chiara Giacopelli, Paola Renna e Riccardo Majorana.
L’immagine grafica è a cura di Christian Germanò.

Squadra di volley CUS Genova con striscione SAI che ridere